SASSI

Autore del post: Renato (per conoscermi meglio, clicca qui).

Continuo a proporti qualche riflessione riguardante il tema del “TIME MANAGEMENT”. Nei due precedenti articoli dedicati a questo argomento (che puoi rintracciare anche cliccando qui e qui), ti ho fornito i primi “mattoncini” di una casetta (immaginandola costruita con i Lego) che costituisce la mia idea di gestione del tempo che cerco di dedicare ad ogni mia attività professionale o privata.

Ovviamente, come per tutte le casette fatte con i Lego, tu potrai (anzi, DOVRAI) smontare la mia casetta per poter usare i mattoncini che ti ho proposto ed, eventualmente, aggiungerne altri che sarai in grado di procurarti per costruire la tua casetta, secondo il tuo stile, per gestire il tempo che dedichi alle tue attività.

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Nei precedenti post, sostanzialmente, ho introdotto alcuni concetti iniziali. Ho sottolineato che non siamo tutti uguali e che, pertanto, ognuno tende ad avere un modo personale di organizzare il proprio lavoro. C’è chi tende, preferenzialmente, a pianificare le proprie attività, secondo una “scaletta di marcia” precostituita. C’è chi, invece, preferisce essere più flessibile, adattandosi alle diverse situazioni nel momento stesso che si presentano. Ma prima ancora di decidere come iniziare ogni attività, ognuno di noi può avere un modo diverso di percepire la situazione che deve “risolvere” con la propria attività. C’è chi preferisce analizzare la situazione in ogni suo dettaglio, basandosi quindi principalmente su dati oggettivi e c’è, invece, chi è maggiormente intuitivo, riuscendo ad individuare subito il “nòcciolo” del problema da affrontare, valutandolo con il proprio “sesto senso”, senza neppure essere consapevole di quali sono i propri processi cognitivi che gli consentono di farlo e, spesso, senza neppure essere in grado di spiegare ad altri quello che ha chiaramente compreso. Nel precedente post avevo detto che mi sembrava pazzesco come un bambino “perfettino”, come sono stato io, possa ritenersi “intuitivo”.

In realtà, essere intuitivi è un modo per percepire la realtà, mentre il mio (limitato) “perfezionismo” sta più nel fatto che io preferisco pianificare “al dettaglio” le cose che ho deciso di fare per affrontare la situazione che ho, precedentemente, intuito “all’ingrosso”.

Ovviamente le possibili combinazioni, in ogni individuo, possono essere diverse, ovvero quattro: intuitivo-flessibile, intuitivo-pianificatore, analista-flessibile, analista-pianificatore.

Un altro principio importante che ho presentato nel precedente post è stato quello secondo cui, per ottenere dei risultati, non è tanto importante far bene le cose, quanto fare le cose giuste. Su questo presupposto si basa una cosa che ho sempre detto a mia figlia…

“non importa cosa fai e non importa come la fai, quel che conta e che tu sappia perché la fai”

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Nello stabilire il perché delle nostre azioni, ovviamente, non penso che sia lecito lasciare troppo spazio ai nostri capricci od a volgari egoismi, infatti ciò che considero fondamentale per motivare le nostre scelte sono i VALORI che ognuno di noi possiede e che possono anche non coincidere con generici “precetti morali”, bensì corrispondere a qualcosa di più concreto, per come ne ho parlato in un precedente post che potrai ritrovare, cliccando qui.

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A questo punto desidero offrirti un altro “mattoncino” che io stesso ho utilizzato per costruire la mia “casetta” della gestione del mio tempo. Si tratta di una storiella che potrà fare riflettere su alcune cose e che ti propongo con un video che ho trovato su YouTube, realizzato da quell’abile comunicatore che è Luca Mazzucchelli (del quale potrai guardare un altro interessantissimo video che avevo proposto in un precedente post del mio blog “QUASIZEN” e che potrai ritrovare, cliccando qui).

Nel video che ti propongo adesso troverai una efficace spiegazione di come si possa capire cosa è veramente importante nella nostra vita e che dovrà, se vogliamo veramente sentirci sereni, essere considerata nelle decisioni che prendiamo anche per dedicare il giusto tempo a tutte le nostre attività.

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Termino questo post, ricordandoti che tutte le cose che hai appena letto sono per lo più delle mie idee, basate anche su mie esperienze ed intuizioni personali.

Ti invito, quindi, a considerare sempre che tutto ciò che si legge in questo blog non rappresenta, in alcun modo, alcuna Verità valida per tutti (per come ho già spiegato in un altro articolo che potrai rileggere, cliccando qui).

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Se tu volessi contattarmi lo potrai fare scrivendo a quasizen.mail@gmail.com

Accetterò ogni commento, giudizio o suggerimento (e, se non riesci proprio ad evitarlo, anche qualche insulto). Potresti anche inviare ogni tua riflessione che vorresti pubblicare su “QUASIZEN” (potrai chiedermi di farlo).

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Ciao, alla prossima (non so quando).

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