Articolo di Renato (per informazioni sull’autore, clicca qui).
In questo articolo ho deciso di mettere “tanta roba”.
Prima di tutto ti propongo di ascoltare un brano musicale innegabilmente “trascinante” (come sottofondo musicale che, come di consueto, suggerisco per la lettura degli articoli di questo blog) dove, in un “colpo” solo, trovi insieme una bella canzone e tre cantanti italiani con una voce veramente notevole.
La canzone che ascolterai s’intitola “ARRIVERÀ”, un singolo del gruppo pop rock italiano Modà (per informazione su questo gruppo musicale, clicca qui) che in una sua versione originale è interpretato con la cantante italiana Emma (per informazioni su questa artista, clicca qui). Il brano è stato presentato, per la prima volta, durante il Festival di Sanremo 2011, e nel video che ti propongo è interpretato insieme a Francesco Renga (per informazioni su questo artista, clicca qui).
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Oltre a tutta la “roba” messa nello stesso brano musicale, avrai sicuramente notato che c’è “tanta roba” anche nella foto a titolo di questo articolo.
L’ho scelta perché, inizialmente, avevo in mente di intitolare questo stesso articolo con la parola “difetti” (e potrai capire perché, se continuerai a leggere questo stesso articolo fino in fondo).
Come credo avrai notato anche in precedenti articoli, spesso mi piace “stuzzicare” la curiosità di chi potrebbe leggere gli stessi articoli, con titoli o foto che fanno una certa allusione a contenuti un tantino “frizzanti”.
Certo, essendo io un avanzato ultra-cinquantenne, si potrebbe dire che “con gli anni, non è il maiale che diventa vecchio, ma è il vecchio che diventa maiale”.
In realtà, ti assicuro, non credo di essere il prototipo di quel tipo di “maiale”, anzi tutt’altro!
Sono sempre stato e continuo ad essere un notevole “imbranato” per certe cose ed, oltretutto, non provo neppure particolare “interesse” per dedicarmi concretamente a certi “svaghi”, essendo del tutto soddisfatto (e fortunato) di vivere con DUE MERAVIGLIOSE DONNE:
mia moglie e mia figlia.
In ogni caso, non sono così ipocrita da nascondere che gli occhi, ancora, mi funzionano (per fortuna) e che posso apprezzare ciò che la natura ha voluto realizzare in modo magnifico:
la bellezza femminile.
Penso che sia un vero dono, del quale l’umanità non può che esprimere gratitudine al Padre Eterno, rappresentando, oltretutto, una delle migliori prove dell’esistenza di Dio stesso.
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Fatta questa premessa, anche per evitare di incontrare mia moglie con un coltello in mano, pronta a tagliarmi “qualcosa”, torno a spiegare perché ho scelto quella foto.
Come avrai notato c’è una magnifica ragazza che ha un “difetto”:
le manca una gamba.
In realtà, quella stessa ragazza non ha un “difetto”, bensì ha un enorme CORAGGIO.
Ha la MAGNIFICA FORZA di dimostrare, con tutta sé stessa, quanto sia illusorio fermarsi alle sole “apparenze”.
Ovviamente, non mi sorprenderebbe se certe incallite “femministe” mi criticassero perché io sarei riuscito ad apprezzare quella stessa ragazza, a prescindere del suo “difetto”, solo perché lei si “propone” con la forza di tutto ciò che può essere “provocante” nel suo corpo.
Forse, certe “femministe da salottino” mi potrebbero criticare perché sarebbe evidente che io non riesco a giudicare quella stessa ragazza per altre sue qualità che potrebbero, anche, andare oltre la “semplice” provocazione sessuale.
A queste potenziali critiche rispondo cosi:
SONO TUTTE CAZZATE!
Se qualcuna di quelle stesse (pseudo) “femministe” volesse passare una notte insieme ad un tipo del genere…
Se qualche “femminista” volesse provare l’ebrezza di una notte di passione con qualcuno, in quelle condizioni…
si faccia avanti!
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Non si può certo negare che quell’uomo abbia posseduto delle qualità, a dir poco, straordinarie, trattandosi di Stephen Hawking, cosmologo, fisico, astrofisico, matematico e divulgatore scientifico britannico, fra i più autorevoli e conosciuti fisici teorici al mondo, noto soprattutto per i suoi studi sui buchi neri, sulla cosmologia quantistica e sull’origine dell’universo (se vuoi qualche altra informazione su questo magnifico uomo, clicca qui).
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Ma vorrei chiedere, a quelle stesse “femministe da salottino”, con chi vorrebbero andare, anche solo a cena, potendo scegliere tra Stephen Hawking ed un altro personaggio come quest’altro…
Non credo che certe “femministe radical chic” preferirebbero George Clooney, solo dopo averlo sottoposto ad un test per misurare il suo Q.I.
Quindi ribadisco, certe (ipotetiche) critiche sarebbero soltanto enormi CAZZATE!
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Smettiamola con certe “supercazzole” e parliamo di cose più serie. La ragazza della foto al titolo di questo articolo dimostra, solo, che non ci si può fermare alle “apparenze” per giudicare qualcuno o qualcosa.
Quella stessa ragazza, oltre al “difetto” di non avere una gamba, può avere tanto altro: bellezza, intelligenza, conoscenze, competenze, esperienze, emozioni, sentimenti, gioie, dolori (proprio quei grossi dolori contro i quali ha dovuto lottare e che la rendono degna di grande rispetto).
Quella ragazza non è solo ciò che “appare”, come non lo siamo nessuno di noi.
Ma la cosa del tutto idiota che facciamo tutti, ribadisco proprio TUTTI (io per primo), è che crediamo di essere ciò che sembriamo. Lo crediamo da una vita, è un’abitudine così tanto inveterata della quale, difficilmente, riusciremo a liberarcene.
Non siamo disposti, facilmente, ad ammettere che ognuno di noi NON È l’individuo che crede di essere, in quanto ognuno di noi è un “PROCESSO” (quello che tanti, nei millenni passati, hanno denominato col termine “Spirito”).
Ovviamente, a questo punto, dovrei dilungarmi ancora a spiegare cosa intendo dire con la parola “processo”, ma in questo momento non ho alcuna voglia di farlo. Dovrai aspettare ancora per leggere qualche altro successivo articolo dove (forse) ti spiegherò meglio le cose.
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Per adesso concludo, spiegandoti perché volevo intitolare questo stesso articolo con la parola “DIFETTI”.
Volevo porre rimedio ad un difetto che mi pare ci sia in questo blog. Chiunque si imbatte in un qualsiasi articolo di QUASIZEN, potrebbe avere qualche difficoltà a “navigare” nell’insieme degli articoli che lo hanno preceduto o che lo seguono.
Questo è uno dei motivi per cui, spesso, inserisco nei vari articoli dei “link” per poter risalire ad altri contenuti del blog.
In pratica, quello che manca, il “difetto” di QUASIZEN è l’assenza di un menu, un indice dove poter consultare l’elenco completo degli articoli che puoi scegliere per le tue letture.
Per porre un temporaneo rimedio a questo “difetto” (che, in realtà, non dovrebbe togliere valore ai contenuti che propongo in questo stesso blog), prima di modificare realmente la “veste” di QUASIZEN in modo da dotarla di una migliore fruibilità, ho pensato di offrirti un collegamento ad un documento pdf, dove troverai l’elenco completo degli articoli presenti nel blog, con una breve descrizione del loro contenuto ed i “link” per poterli rintracciare più agevolmente.
Per visualizzare questo INDICE degli articoli di QUASIZEN, clicca qui.
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Spero che questo “strumento” ti possa essere utile per apprezzare i vari contenuti che propongo su QUASIZEN. Ringraziandoti, quindi, per l’attenzione che hai dedicato a questo articolo, ti chiedo, come al solito, di “passare voce” (se vorrai) ed informare altre persone dell’esistenza del blog “QUASIZEN” (puoi, ad esempio, utilizzare i “pulsanti” in cima ad ogni articolo per condividerlo anche nei social).
Se vorrai spiegare cosa vi si può trovare, potresti accennare a quanto ho scritto in un precedente articolo che potrai trovare cliccando qui. Ti ringrazio anche per questo.
In ogni caso, sarà sempre bene considerare che tutto ciò che si legge in questo blog non rappresenta, in alcun modo, alcuna Verità assoluta (per come ho già spiegato in un altro articolo che potrai rileggere, cliccando qui).
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Se, inoltre, volessi contattarmi lo potrai fare scrivendo a quasizen.mail@gmail.com
Accetterò ogni commento, giudizio o suggerimento (e, se non riesci proprio ad evitarlo, anche qualche insulto). Potresti anche inviare ogni tua riflessione che vorresti pubblicare su “QUASIZEN” (potrai chiedermi di farlo).
Ciao, alla prossima (non so quando).
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