PREMESSA

Articolo di Renato Di Gesù (per informazioni sull’autore, clicca qui). 

Certe volte accadono delle piccole coincidenze che sembra quasi che non lo siano. 

Ma, prima di spiegarti il motivo di questa mia affermazione, ti invito, come al solito, a proseguire la lettura di questo articolo con un sottofondo musicale. Oggi ti propongo di ascoltare i The Doors (dei quali puoi leggere qualche altra informazione, cliccando qui), con una loro famosa canzone, intitolata “Roadhouse Blues”, in una bella versione live del 1970

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Adesso ti spiego perché ho fatto cenno alle “coincidenze”.

Ti racconto una coincidenza che mi è recentemente capitata e la uso per fare una PREMESSA.

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A me piace tantissimo un comico genovese, Luca Bizzarri (se vuoi qualche informazione su di lui, clicca qui).

A dire il vero, non mi interessa tanto come comico, poiché lo apprezzo solo da quando seguo un suo podcast, intitolato “Non hanno un amico”. Praticamente, lo ascolto ogni mattina, in macchina, andando a lavoro. 

Mi piace veramente tanto perché mi sento molto in sintonia con la sua vena dissacratoria, con la sua ironia, con la visione che ha riguardo tante cose della vita, col suo modo di raccontare ed analizzare i fenomeni sociali ed i costumi del nostro millennio. 

Devo dire la verità, da quando seguo il suo podcast l’ho rivalutato. In passato l’avevo già visto in TV, in coppia con il suo collega Paolo Kessisoglu ma, sinceramente, non riuscivo ad entusiasmarmi ascoltandoli, forse perché li trovavo troppo “seri” nel fare i comici. Parlano di cose troppo “serie”, pur raccontandole con una gustosa ironia. 

Invece nel podcast lo trovo eccezionale. Probabilmente perché, in quel caso, cambiano le mie aspettative. Non ascolto Bizzarri in quanto comico. Racconta e commenta delle cose reali e lo fa con un acume che mi fa impazzire ed io lo ascolto quasi  come fosse un “opinionista” (e non credo di essere il solo ad apprezzarlo come tale, se il suo podcast funziona così tanto, come mi risulta che sia). 

Luca Bizzarri è genovese e mi ricorda, per certi versi, Beppe Grillo (per quanto molto diverso nello stile). Speriamo che non si perda per strada come il “cinquestellaro”. 

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Credo che sia rimasto uno dei pochi personaggi, abbastanza “famosi”, con un briciolo di sale in zucca (ti consiglio di ascoltare anche tu qualche puntata nel suo podcast). 

Insomma, lo apprezzo veramente tanto, soprattutto perché lui, semplicemente pensando… 

ci fa i soldi! 

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A Luca Bizzarri piace pensare, scrivere e parlare. Anche a me piace pensare, scrivere (soprattutto) ma mi sento un po’ meno bravo a parlare. Mi piacerebbe tanto riuscire a fare quello che fa Bizzarri, mi piacerebbe tanto guadagnare “solo” pensando, ma non ne sono capace (almeno finora) e mi limito a scrivere qualche “cazzata” su un blog per 3-4 persone che (forse ogni tanto) lo leggono, senza che io ne possa aver alcun vantaggio economico.

Concordo quasi con tutto quello che pensa e dice Bizzarri. Sottolineo “quasi” perché per qualche cosina non è così, anche se riconosco ed apprezzo, sempre e comunque, la sua graffiante schiettezza (tutta genovese) ed onestà intellettuale. 

Non concordo, ad esempio, con la sua visione riguardo un tema che, tra l’altro, è relativamente correlato anche alla mia professione (come “concetto” diametralmente opposto). 

Probabilmente, anche per la sua “vicinanza” (se non erro) alle posizioni politiche dei Radicali, Bizzarri si presenta abbastanza “schierato” a favore dell’eutanasia

In questo lo rispetto, ma non concordo

Ammetto però, se proprio devo dirla tutta, che se non fosse per alcune posizioni troppo “radicali” su alcuni temi (eutanasia, droghe ecc) avrei tanta voglia di votare proprio per i Radicali, dato che sono gli unici rimasti (ancora per poco) in Italia a fare politica col cuore.

Per la loro passione politica (d’altri tempi) li ammiro sinceramente.

Tuttavia, io non riesco ad essere d’accordo con alcune loro posizioni (anche se risultano sempre più rispettabili di certe ipocrisie sventolate dagli altri “pseudopartiti” che ci ritroviamo in Italia) ed, allo stesso modo, non riesco a concordare con qualche idea di Bizzarri. Non riesco a concordare con alcune sue idee sulla morte ed a favore dell’eutanasia. 

In realtà, dire di “concordare” o “non concordare” con il tema dell’eutanasia, credo che sia tra le più grosse idiozie che si possano affermare. Schierarsi su questo tema è idiota, ma soprattutto è irrispettoso della tragicità delle vicende umane che si possono legare ad esso. 

Luca Bizzarri, forse, è abbastanza schierato a favore dell’eutanasia ma lo fa in modo molto più intelligente di quanto lo facciano altri. 

E per questo lo rispetto.  

Preferisco, sicuramente, le sue oneste opinioni rispetto alle posizioni “dogmatiche” e fanatiche, se non ipocrite di certi portabandiere di una ideologia sedicente cristiana e banalmente bacchettona.

Tu mi dirai: “ma quanto ti paga Bizzarri per fargli tutta questa pubblicità?”

NULLA! 

È vero, forse dovrei cercare un modo per chiedergli di pagarmi (anche un bel po’) per quanto ne sto parlando bene, anche se non credo che lui ne abbia tutto questo bisogno. 

Il fatto è che, qualche mattina fa, è successa una strana COINCIDENZA

Uscendo da casa per andare a lavoro, avevo già in mente che avrei voluto scrivere un articolo di questo blog QUASIZEN, dedicato proprio all’eutanasia, proprio per sottolineare la profonda differenza che c’è tra questa scelta e quella delle cure palliative. 

Poco dopo essere entrato in macchina, avevo appena  cominciato ad ascoltare, come sempre, il podcast di Bizzarri ed indovina un po’ di cosa parlava, proprio quella mattina? 

Nell’episodio n. 290 di “Non hanno un amico” (che puoi ascoltare, cliccando qui), intitolato “La morte e la fanciulla”, Bizzarri commentava la vicenda di Sibilla Barbieri che è andata a morire in Svizzera e di Indi Gregory che ha ottenuto la cittadinanza italiana per poter essere curata in Italia (per alcune informazioni su queste vicende, clicca qui e qui)

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Ora non voglio dilungarmi ancora (lo farò nei prossimi articoli) su ciò che non mi permette di concordare pienamente con le opinioni di Bizzarri riguardo l’eutanasia, ma ti confesso che aver ascoltato, con grande interesse, quella puntata del suo podcast proprio quando io stesso avevo intenzione di scrivere qualcosa riguardo il rapporto (di assoluta contrapposizione) tra eutanasia e cure palliative mi è sembrata una sorprendente coincidenza

A questo punto, dopo questa premessa fatta, citando le idee di Bizzarri, consapevole del rischio che la lettura di questo articolo possa già averti procurato un gran mal di testa, preferisco fermarmi, invitandoti a pazientare, in attesa del prossimo articolo (dedicato alle “SUPERCAZZOLE” nelle cure palliative) dove proseguirò a proporti altri spunti di riflessione sulle differenze tra eutanasia e cure palliative.

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A conclusione di questo articolo, ti ricordo sempre di “passare voce” (se vorrai) ed informare altre persone dell’esistenza del blog “QUASIZEN” (puoi, ad esempio, utilizzare i “pulsanti” in cima ad ogni articolo per condividerlo anche nei social).

Se vorrai spiegare cosa vi si può trovare, potresti accennare a quanto ho scritto in un precedente articolo che potrai trovare cliccando qui. Ti ringrazio anche per questo.

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Se, inoltre, volessi contattarmi lo potrai fare scrivendo a quasizen.mail@gmail.com

Accetterò ogni commento, giudizio o suggerimento (e, se non riesci proprio ad evitarlo, anche qualche insulto). Oppure, potresti anche inviare un tuo articolo che vorresti pubblicare su “QUASIZEN”.

Ciao, alla prossima (credo presto).

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