Articolo di Renato Di Gesù (per informazioni sull’autore, clicca qui).
Oggi mi sento un po’ in “vena mistica” e quindi, proponendoti questo articolo, penso che non ci possa essere miglior sottofondo musicale di “Pump It” (“fallo entrare”) dei The Black Eyed Peas per controbilanciare l’elevato livello (pseudo)”spirituale” delle mie chiacchiere (se vuoi qualche informazione su quel gruppo musicale, clicca qui).
Ti invito, quindi, a continuare a leggere questo stesso articolo ascoltando il brano musicale che segue.
…
Come si può intuire anche da ciò che ho scritto in un precedente articolo (se vuoi rileggerlo, clicca qui) la mia spiritualità è un tantino “indisciplinata” e, quindi, non mi sento (più) tanto a mio agio ad andare, ogni domenica, a messa.
Questo perché, pur considerandomi un fervente “fan” di Gesù (come potrei non esserlo col cognome che mi ritrovo?), non penso che le mie idee possano essere tanto coerenti con certi dogmi della chiesa cristiana.
Ad esempio, io non riesco a credere veramente alla resurrezione di Gesù per come è raccontata nei vangeli (oppure per come viene ufficialmente “interpretata”). Per me non è facile ammetterlo, ma è così.
Non riesco a credere alla resurrezione del suo corpo o, perlomeno, non penso che questo “fenomeno” possa essere accaduto secondo il significato “religioso” che gli attribuiamo. Tutt’al più potrebbe essere stato un evento che non riusciamo a comprendere, ma pur sempre “naturale” (al quale fatico a credere). Oppure non mi scandalizzerebbe che i discepoli possano, anche a “fin di bene”, aver fatto sparire il corpo di Gesù dal sepolcro per favorire un certo “proselitismo” verso un credo religioso ritenuto giusto (ed, in fin dei conti, avrei dato loro, anche volentieri, una mano a fare quella “furbata”).
In realtà, la cosa che riesco a credere con maggiore facilità è che Gesù sia, invece, risorto ancor prima di morire, riuscendo così a “sconfiggere” la propria futura morte.
Per me è estremamente probabile che Gesù abbia sconfitto la propria morte “semplicemente” rinunciando al proprio ego.
Ha “abbandonato” (da un punto di vista spirituale) il proprio corpo, lasciandolo alla morte, quindi risorgendo ancor prima di morire (molto tempo prima).
Sia ben inteso, per me questa non è “fede”, è la fortissima convinzione che un tale evento possa essere “tecnicamente” accaduto. A me basta che sia estremamente probabile che tutto ciò sia realmente accaduto.
Beato lui, se c’è riuscito veramente.
In tutta sincerità, non mi interessa tanto rivendicare una “fede”. In un certo senso mi sento abbastanza vicino alla posizione di Carl Gustav Jung, al quale chiesero se credeva in Dio e lui rispose “adesso lo so. Non ho bisogno di credere” (se vuoi sapere qualcosa sul padre della “psicologia del profondo”, clicca qui).
Ma, ciò che mi preme ancor di più precisare è che, sempre per me, la cosa veramente interessante, che sarebbe riuscito a compiere Gesù, non è tanto la sconfitta della morte che, nevroticamente (o “infantilmente”), tutti desidereremmo, quanto l’abbandono del proprio ego che noi tutti, invece, non abbiamo alcuna voglia di sperimentare.
In pratica, non trovo particolarmente entusiasmante dibattere sulla “resurrezione” di Cristo, quanto, piuttosto, su come egli sarebbe riuscito a disidentificarsi dal proprio ego, risultando partecipe di una dimensione trans-personale dell’essere (pur mantenendo una contemporanea compresenza di una dimensione personale).
Il fatto che ritengo letteralmente affascinante è che solo un “abbandono” del proprio ego rende Liberi da tutto, non solo dalla morte (che, mi dispiace confermartelo, è inevitabile, a parte improbabili “resurrezioni”).
Ma noi abbiamo paura di questa libertà perché abbiamo paura di abbandonare proprio il nostro ego (ovvero tutte le nostre percezioni, idee ed emozioni che identifichiamo alla nostra esistenza).
È estremamente probabile, invece, che Gesù ci sia riuscito ed è per questo che io provo enorme ammirazione nei suoi confronti, lo considero uno tra le figure più elevate di tutta la storia dell’umanità, come lo furono altri grandi (e rari) illuminati.
Lo so, le cose che stai leggendo sembrano idee un tantino folli (se qualcuno le prendesse sul serio le potrebbe definire anche “eretiche”).
Lo penso anch’io, forse sono folli, anzi ridicole (più che “eretiche”) come tante altre idee.
Non contano nulla, come tutto ciò a cui pensiamo.
Ed è, appunto, sulle idee che spesso si costruiscono le religioni ed è proprio questo che rende le stesse religioni illusorie o, peggio ancora, pericolose.
Tutte le religioni sono pericolose se coincidono solo con idee. Tutte le religioni non hanno alcun senso se non sono un’intima esperienza spirituale.
Capirò anche se le cose che hai appena letto ti potranno sembrare, più che altro, delle elucubrazioni un po’ “strampalate”, di quelle cose un tantino “new age”, di quelle cose un po’ da “guru indiano”, di quelle cose un po’ da monaci zen, anche se i monaci zen non fanno mai tutte queste “chiacchiere”, non ne hanno alcun bisogno.
Ed infatti queste mie chiacchiere sono solo “QUASIZEN”.
Oltretutto, devi tener presente che tutte le mie chiacchiere NON sono la Verità (come ho già spiegato in un altro articolo che puoi rileggere cliccando qui).
..
A questo punto, se non ti è venuto un gran mal di testa, leggendo questo articolo, allora posso sperare che tu tornerai a leggere anche i successivi e di questo posso solo ringraziarti.
Come al solito concludo ricordandoti che potresti (perché no?) “passare voce” ed informare altre persone dell’esistenza del blog “QUASIZEN” (puoi, ad esempio, utilizzare i “pulsanti” in cima ad ogni articolo per condividerlo anche nei social).
Se vorrai spiegare cosa vi si può trovare, potresti accennare a quanto ho scritto in un precedente articolo che potrai trovare cliccando qui. Ti ringrazio anche per questo.
.
Se, inoltre, volessi contattarmi lo potrai fare scrivendo a quasizen.mail@gmail.com
Accetterò ogni commento, giudizio o suggerimento (e, se proprio ci tieni, anche qualche insulto). Oppure, potresti anche inviare un tuo articolo che vorresti pubblicare su “QUASIZEN”.
Ciao, alla prossima (non so quando).
.
Per leggere una copia della licenza
visita il sito web:
https://creativecommons.org/licenses/by-nc-nd/4.0/legalcode
o spedisci una lettera a Creative Commons,
PO Box 1866, Mountain View, CA 94042, USA
.